a cura di Francesco Cerminara
Un paese senza memoria vive poco. Ma Crucoli Torretta non dimentica Zu Franciscu Forciniti, il fondatore della festa di San Francesco di Paola.
Sopravvissuto agli orrori della guerra, convive con gli incubi. Ma una notte, un sogno premonitore: la madre lo sprona a non mollare e a fare qualcosa che rimanga nella storia. Deposte le armi, al suo ritorno, palla colta al balzo. Il 27 Aprile, giorno del suo compleanno, come segno di ringraziamento per non esser morto sotto le armi, diventa festività patronale (1947, la prima volta). Ma Il 27 Aprile è anche giornata di fiera, cosi le celebrazioni religiose sono posticipate al giorno seguente.
Tempi e organizzazioni sono diversissimi rispetto a oggi. Nessun cantante più o meno famoso da pagare. Bensi una banda musicale da far salire sul palco, con vitto e alloggio offerti dalle famiglie torrettane.
La santa statua tutt’ora in voga viene comprata da Luigi Scervino insieme ai fratelli Giacinto e Francesco. I fedeli, prima di allora, potevano solo appendere le donazioni a un quadro raffigurante il Santo.
Nel primo comitato organizzatore, persone di spicco come Fedele Zacometti, Severino Vincenzo e il sig. Sicilia. Le lampare, usate nella pesca notturna, illuminano piazza Matteotti e gli incanti allietano una platea che, nel periodo del dopoguerra, non supera i 250 abitanti.
Vecchi e indimenticabili metodi di far festa e stare insieme. Senza Zu Franciscu e la commovente testimonianza del figlio Peppino, non avremmo mai potuto tramandare pezzi importanti di questa storia.
Ecco il video-racconto: