Torretta è la frazione marina, bagnata dal mar Ionio, del comune di Crucoli. Il nome deriva dalla torre di guardia del Palazzo Clausi, una delle abitazioni più antiche.
La costruzione di un edificio detto “Torretta” sembra da collocarsi verso la metà del Cinquecento, durante il periodo in cui Crucoli fu sotto la signoria dei D’Aquino. Di essa non c’è accenno nella “Lista delle entrate” presentate da Giulio Aquino, dopo la morte della madre Aurelia, avvenuta nel maggio 1543.
Tra i vari corpi feudali vi si nota il “curso della marina” e la “difesa della foresta“. Bisognerà attendere il Relevio presentato nel 1590 da Carlo D’Aquino, conte di Martorano e signore di Crucoli, per trovare tra le entrate feudali il toponimo “Torretta” (Taverna della torretta alla marina, ghiande ed erbaggi delle difese Torretta).
Da questi documenti sembra quindi che la Torretta fu costruita dai feudatari di Crucoli, al tempo delle incursioni turche sulle marine ioniche, in particolare dopo il saccheggio di Crucoli del febbraio 1573. Essa aveva il compito di proteggere le tenute feudali alla marina e di difendere il luogo nel quale avveniva l’imbarco del grano, che i feudatari vendevano ai mercanti napoletani.
Situata sulla strada pubblica costiera, fu utilizzata dagli Amalfitani anche come luogo di accoglienza. E’ di Francesco Marino, vescovo di Isola (1682- 1716), una lettera diretta al marchese di Crucoli Oronzio Amalfitano, con la quale lo ringrazia per l’ospitalità concessagli nella “sua deliziosa Torretta”, durante un viaggio dalla nativa Campana ad Isola. (Fonte: Comune di Crucoli)
Negli anni sessanta, Torretta ha vissuto l’epoca della massiccia edilizia. Anni prima, quando l’urbanizzazione tardava ad arrivare, si presentava come una distesa fertile di terreni. La via più antica è, invece, via Marina, oggi anche “via della cortesia”, che si presenta come una delle vie più caratteristiche del paese.
Il turismo, la pesca (la gustosa e proibita sardella), l’artigianato e l’agricoltura sono le più importanti risorse del territorio.
Per coloro che vogliono, invece, staccarsi dal caos su sabbia, consigliamo di fare una passeggiata nella villa comunale (oggi ribattezzata A.Laudano, in onore dell’omonimo caduto in guerra), collocata sulla statale 106.